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Mercoledì, un importante gruppo consultivo alla guida dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) ha emesso una conseguente raccomandazione riguardante i vaccini contro il Covid-19. I loro consigli sottolineano l'importanza di somministrare una dose aggiuntiva di vaccino agli individui di età pari o superiore a 65 anni, in particolare durante la stagione primaverile.
La direttrice del CDC Mandy Cohen ha espresso il suo peso a sostegno di questa raccomandazione, allineando gli Stati Uniti alle misure proattive del Canada e del Regno Unito. Entrambe le nazioni hanno avviato piani per lanciare dosi di richiamo questa primavera, con l'obiettivo di salvaguardare le persone ad alto rischio dalla grave malattia di Covid-19.
Mentre ci prepariamo per il terzo anno consecutivo di somministrazione dei richiami primaverili, ciò sottolinea l'incessante trasmissione del virus SARS-CoV-2 durante tutto l'anno. A differenza dei virus stagionali come l’influenza e l’RSV, che tendono a diminuire durante la tarda primavera e l’estate, la diffusione del Covid continua a porre sfide significative. Questa persistenza evidenzia l'importanza della vigilanza continua e degli sforzi di vaccinazione per mitigare l'impatto del virus sulla salute pubblica.
In un recente briefing ai membri del comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione, gli esperti del CDC hanno evidenziato l'impatto duraturo del Covid. Nonostante un’impennata durante le festività natalizie, i ricoveri legati al Covid sono ancora in media intorno ai 20.000 settimanali, con circa 2.000 decessi attribuiti alla malattia ogni settimana. Megan Wallace, una rispettata esperta di vaccini del CDC, ha rivelato che i nuovi ricoveri Covid hanno costantemente superato i 6.000 a settimana nell'ultimo anno.
Wallace ha sottolineato che la fascia demografica più comunemente ospedalizzata a causa di Covid comprende individui di età pari o superiore a 65 anni, mentre quelli di età pari o superiore a 75 anni corrono il rischio più elevato di soccombere all'infezione. Incredibilmente, i dati del CDC rivelano che solo circa il 40% degli individui nella fascia di età pari o superiore a 65 anni ha ricevuto il vaccino per il periodo 2023-2024.
Dopo un clamoroso voto di 11 a 1, con un'astensione, il comitato ha dato il via libera a una raccomandazione rivolta alle persone di età pari o superiore a 65 anni che hanno precedentemente ricevuto un vaccino Covid per il periodo 2023-2024. Questa guida consiglia di optare per una seconda vaccinazione durante la prossima stagione primaverile, a condizione che siano trascorsi almeno quattro mesi dalla vaccinazione iniziale.
Grazie a una precedente direttiva del comitato dello scorso autunno, gli individui classificati come moderatamente o gravemente immunocompromessi hanno ora l'opportunità di ricevere più dosi di richiamo entro un solo anno. Per coloro che rientrano in questa categoria, è prescritto un periodo di attesa obbligatorio di due mesi tra le dosi, con eventuali ulteriori dosi somministrate dopo la consultazione con un operatore sanitario.
Inizialmente, c'erano indicazioni secondo cui il comitato avrebbe potuto stipulare una consultazione obbligatoria con un operatore sanitario per le persone di età pari o superiore a 65 anni che richiedevano un'ulteriore iniezione Covid. Il linguaggio proposto per la domanda di voto iniziale suggeriva che coloro che erano interessati a una dose extra "potrebbero" riceverne una. Tale raccomandazione, nota come raccomandazione permissiva, richiede l'approvazione di un operatore sanitario.
Tuttavia, i membri del comitato hanno espresso preoccupazione, sostenendo una raccomandazione inequivocabile - affermando che le persone di età pari o superiore a 65 anni dovrebbero ricevere un'altra vaccinazione questa primavera - che sarebbe più chiara sia per gli operatori sanitari che per i destinatari del vaccino. Questa chiarezza è particolarmente vitale dato il numero crescente di persone che ottengono vaccini Covid nelle farmacie. Camille Kotton, direttore clinico per le malattie infettive degli ospiti immunocompromessi e dei trapianti presso il Massachusetts General Hospital di Boston e membro dell'ACIP, ha sottolineato la difficoltà del pubblico nell'interpretare una raccomandazione "può".
Durante la discussione, è apparso chiaro che il gruppo di lavoro sul vaccino anti-Covid dell'ACIP stava bilanciando attentamente l'accessibilità per i richiedenti del vaccino, evitando di scoraggiare gli individui esitanti. Sono emerse preoccupazioni che coloro che hanno sospeso i loro sforzi di vaccinazione, una parte significativa della popolazione, potrebbero percepire negativamente una raccomandazione sulla dose aggiuntiva.
Demeter Daskalakis, direttore del Centro nazionale per le immunizzazioni e le malattie respiratorie del CDC, ha sottolineato la natura accomodante del termine "può" per gli individui predisposti alla vaccinazione. Tuttavia, ha messo in guardia dall'utilizzare un linguaggio eccessivamente conclusivo, che potrebbe dissuadere coloro che non hanno ancora ricevuto il vaccino dal farlo.
Alla fine, il comitato si è orientato verso una raccomandazione più solida.
David Kaslow, rappresentante della Food and Drug Administration e membro con diritto di voto temporaneo, ha messo in guardia dal rinviare la somministrazione di una seconda dose oltre giugno. Questo consiglio è particolarmente vero considerando la potenziale approvazione di un nuovo vaccino per la stagione invernale 2024-2025.